PROLASSO EMORROIDARIO

Prolasso Emorroidario

Ecografia Prostatica Transrettale

Di che cosa si tratta?
L'ecografia prostatica transrettale è un esame diagnostico per immagini della ghiandola prostatica. Tramite una sonda ultrasonografica specifica inserita per un breve tratto nel retto, la macchina ecografica emette ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità nella zona da esplorare. Le onde sonore rimbalzano sui tessuti o sugli organi interni, e producono diversi tipi di eco che formano un'immagine della prostata sullo schermo di un computer. In questo modo è possibile determinare alcune caratteristiche (dimensioni, asimmetrie, calcificazioni) della ghiandola che vengono elaborate in immagini visualizzabili in forma statica o di video.

L’esame però non consente una diagnosi precisa, per la quale occorre anche la biopsia, ovvero il prelievo di frammenti di tessuto da analizzare in laboratorio.

L’ecografia prostatica è una guida molto utile per eseguire la biopsia prostatica. L’insieme di queste due indagini, ecografia e biopsia prostatica, può chiarire dubbi sollevati da elevati valori di PSA o dall'esplorazione rettale. Qualora la biopsia confermi la presenza di un tumore, può precisarne il tipo e valutarne l'aggressività.

Per i pazienti cui è già stato diagnosticato un tumore, ovvero quelli in “sorveglianza attiva” per un cancro a basso rischio, l’esame serve a valutare l’eventuale evoluzione della malattia.

L’ecografia prostatica può talvolta essere utilizzata anche per effettuare trattamenti del tumore della prostata, come la brachiterapia, una forma di radioterapia che prevede l’impianto di fonti di radiazioni direttamente all’interno della ghiandola.
DOTTOR CAPASSO

L'esame comporta rischi?

Il rischio più significativo è di infezioni, che tuttavia possono essere prevenute con un'adeguata profilassi antibiotica. È bene comunque avvisare il medico se nei giorni successivi dovesse comparire una febbre improvvisa. Dopo la biopsia è normale un indolenzimento della parte. Sì può anche verificare un sanguinamento uretrale nelle prime 24 ore dall'esame, mentre la presenza di sangue nelle urine o nel liquido seminale può proseguire per alcuni giorni o addirittura settimane. Più raramente il paziente può avere difficoltà a urinare per un rigonfiamento della prostata.

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